venerdì, luglio 24, 2009
venerdì, settembre 05, 2008
LA JAM E IL LIVE DI KAOS MODDI E TRIX è CONFERMATO:
SI SVOLGERà AL COPERTO IN CASO DI BRUTTO TEMPO!!!
16 - 17 - 18 MAGGIO "CANTIERE STREETFESTIVAL - 7&UP!"
in via montebianco
venerdì 16 - ARPIONI, ZULU & BISCA - I TRE TERRONI + DANCEHALL REGGAE
sabato 17 - KAOS, MODDI, DJ TRIX; 24 GRANA + TRASH REVIVAL NIGHT
domenica 18 - ANDREA RIVERA
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BEAT THE RACISM! FIGHT XENOPHOBIA! NOMAMA RULES!
Sabato 17 maggio, metropoli meticce contro il razzismo e la xenofobia.
Un pomeriggio di jam session hiphop dedicata a Nicola Tommasoli, in sinergia con il corteo di sabato pomeriggio, a Verona: a Milano con il Beat, a Verona con il cuore e la testa.
La diffusione di un clima in cui ansie securitarie, sindaci sceriffi e pacchetti sicurezza fomentano intolleranza e paura verso il "diverso", si è fatta alibi e, ancora una volta, ha reso legittima e giustificabile un'azione vile e inaccettabile che a Verona ha portato alla morte di un ragazzo di 29 anni, in seguito a un'aggressione selvaggia da parte di un gruppo di cinque cinque ragazzi italiani che frequentano la curva del Verona e simpatizzanti degli ambienti skinhead.
La nostra risposta davanti a tutto questo è quella di un pomeriggio di libera jam session attraverso NoMama MetixFlow per Milano Multietnica: l'unica prospettiva possibile è quella delle metropoli meticce, dove l'incontro e la contaminazione tra diverse culture è una ricchezza comune.
Siamo meticci perchè siamo diversi e per questo uguali, perchè l'uguaglianza comincia dalla relazione tra le differenze e dal riconoscimento di diritti e dignità per tutti.
Sabato 17 maggio all'interno dello streetfestival 7&up, dei 7 anni di occupazione del CS Cantiere, costruiremo una jam come spazio libero di cultura, interazione e socialità.
L'hiphop attraverso la musica e il colore, come armi di espressione delle diversità e del meticciato.
A partire dalle 14.00 writing session, contest di bombing "HIT!", freestyle contest, open mic/showcase, writing & freestile workshop: la partecipazione è aperta a tutti e ognuno potrà contribuire portando materiali propri (brani musicali, testi, sketches, materiale fotografico) che verranno esposti in un apposito stand e verranno impiegati nelle attività di laboratorio sulle varie discipline.
h.14.00 - writing open space & workshop
h.15.00 - breakdance & bombing contest "HIT"
h.16.30 - freestyle contest - NoMama rulez!
& showcase + open mic
dj Agly, dj Cisko, Porno & Gomez Bsk Crew
h.19.00 - HipHop workshop with BSK Crew
h.21.00 - Milano Multietnica - 8 mcs for 8 languages
Porno, Argento Vivo, Vaitea, Zanco, Gomez, Shqiptar, Doncezone, Gene5 - Spagnolo, Arabo, Napoletano, Inglese, Albanese, Romanaccio, Francese, Italiano
h.21.30 - KAOS MODDI & DJ TRIX LIVE SHOW!
Un pomeriggio di jam, in uno spazio liberato come alternativa culturale di espressione e intrattenimento, dove l'unica ricchezza è quella della diversità e del confronto tra soggettività creative.
Per aderire al comunicato e per partecipare alla jam:
nomama@cantiere.org; 3337552084 - 3385482868
www.myspace.com/nomamaproject
NoMama Project, against racism and xenophobia
SABATO 17 MAGGIO - NOMAMA PROJECT @ CANTIERE STREETFESTIVAL
h.14.00 - writing open space & workshop
h.15.00 - breakdance & bombing contest "HIT"
h.16.30 - freestyle contest - NoMama rulez!
& showcase + open mic
dj Agly, dj Cisko, Porno & Gomez Bsk Crew
h.19.00 - HipHop workshop with BSK Crew
h.21.00 - Milano Multietnica - 8 mcs for 8 languages
Porno, Argento Vivo, Vaitea, Zanco, Gomez, Shqiptar, Doncezone, Gene5 - Spagnolo, Arabo, Napoletano, Inglese, Albanese, Romanaccio, Francese, Italiano
h.21.30 - KAOS MODDI & DJ TRIX LIVE SHOW!
Le foto di sabato 12 aprile!!!
Hit contest!!! bombing style!!!
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alcuni momenti del laboratorio con Dj Gruff!
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GainSkillz Battle!
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Dj Gruff Live!
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NOMAMA BLOG
per vedere, scaricare foto e locandine delle serate
lunedì, dicembre 31, 2007
NOMAMA SU MY SPACE
domenica, dicembre 30, 2007



Lettera Aperta verso e per l' iniziativa NoMaMa in Paolo Sarpi
La musica non ha confini. : No ai Ghetti ! No alla censura!
Milano, Giovedì 19 Aprile 2007, ore 13.
La questura non ha per ora autorizzato la prevista Jam-evento di musica hip hop contro il razzismo promosso da No Mama Project, progetto musicale contro il razzismo e la xenofobia per oggi in "Chinatown". O meglio, non è stata autorizzata la possibilità di realizzare l'evento dove richiesto : in Via Sarpi.
Sarpi è stata descritta come una zona a forte tensioni tra italiani e cinesi, non è così, non lo è per chi ci vive, non lo è nella nostra esperienza diretta. Nonostante i fatti di Giovedì, le montature mediatiche c'è ancora disponibilità a parlarsi e conoscersi, entrare in relazione. Abbiamo trovato molto entusiamo in questi giorni nei confronti di questa iniziativa costruita anche grazie alla collaborazione con ragazze e ragazzi italo-cinesi. Attraverso l'iniziativa, pubblicizzata in italiano e cinese abbiamo conosciuto molte e molti persone della comunità di Sarpi, da parte di tutti abbiamo trovato un calore inaspettato.
Un evento di musica e socialità dopo la tensione di questi giorni a noi sembra il miglior modo per non cadere nel vortice dell'incomprensione, dell'intolleranza. L'Hip Hop, la cultura e lo stile Hip Hop sono strumento di comunicazione immediata tra tutti i giovani delle metropoli in tutto il mondo. L'Hip Hop è musica e parole, la forza della parola, la comunicazione, il dialogo sono uno strumento potente contro l'ignoranza, la non-conoscenza foriere di pregiudizi e razzismi. La comunità cinese è stata accusata di essere una comunità chiusa, ed è stato detto che "Chinatown" è un ghetto. In Sarpi c'è spazio per le scritte naziste e razziste ma sembra non debba esserci spazio per il dialogo. C'è spazio per le "ronde" ma non per le "onde" musicali. C'è spazio per i locali e la socialità a caro costo ma non c'è spazio per la la musica e socialità gratuite grazie all'impegno volontario, la passione di decine e decine di ragazzi. In molte altre città del mondo progetti ed iniziative simili sono supportati dagli amministratori locali, non certo osteggiati.
A noi sembra che la mancata autorizzazione a tenere una iniziativa musicale contro il razzismo, pubblica in Sarpi rappresenti in modo evidente la volontà degli amministratori di questa città a costruire una città chiusa, attraversata da confini invisibili, divisa in zone-ghetto. A fronte della retorica delle "zone franche", noi vediamo una realtà di "zone chiuse".
I ghetti sono frutto del razzismo. I ghetti sono creati dalla irresponsabilità di amministratori ottusi e scellerati una giunta comunale intollerante verso un futuro meticcio e multietnico di convivenza ed interazione tra i tanti mondi, differenze, comunità di una metropoli.
Confidiamo in una decisione intelligente. La musica non ha confini.
No Mama Project contro il razzismo e la xenofobia
Veloci e Furiosi Hard Core, Zizza Pawa Posse, M&m's Rebel Trash
musicacontroilrazzismo@gmail.com
-VOLTUS
-SASUMA
-DISH
-MASTINO
-CLICKPLAZA
-ASSALTI FRONTALI
-LORD BEAN
-VAITEA
-PORNO
-MISHO
-TRUNNA
-ENSI
-PAURA
-CLEMENTINO
- U.NET
-PARRO
-COLLE DER FOMENTO
-ROTTA DI COLLISIONE
-KIAVE
-VOCALAMITY (Bg's Team)
-GIANE
-PESO
-TINTIN
-BROKE
-GB
-BERETS
-LINEA 2


MC CONTEST
MASTINO, 7°ENERGIA
SPECIAL GUEST:PAURA, CLEMENTINO
SELEZIONE CLICKPLAZA, DJ PARRO
le foto del workshop con BOOTS RILEY, U.NET, MASTINO, LORD BEAN, VOLTUS, CLICKPLAZA, PORNO, GOMEZ...@ CANTIERE









Una discussione/laboratorio/chiaccherata sull'hiphop con BOOTS RILEY, artista americano( mc dei THE COUP), U.net, Lord Bean e Mastino.
ragazzi leggete qui sotto, so che è un po lungo ma leggetelo, vi fa bene!!!
Bigger Than Hip Hop Tour
Da giovedì 22 a sabato 24 marzo Boots Riley, leader del gruppo rap underground californiano The Coup, sarà in Italia per partecipare alla prima edizione del Bigger Than Hip Hop Tour, un’esperienza indipendente, nata dall’esigenza di allargare le prospettive d’analisi sulla cultura Hip Hop, si propone di presentare al pubblico italiano artisti, intellettuali e attivisti svincolandosi da qualsiasi logica commerciale. Da un’esperienza editoriale, tesa a diffondere idee, esperienze e conoscenza sulla comunità nera negli Stati Uniti (Bigger Than Hip Hop, agenzia/Cox18books -2006), è nato un tour che, in fasi successive, presenterà al pubblico italiano numerosi esponenti delle forme più avanzate d’espressione culturale e politica nella comunità afro americana contemporanea.
Il Tour si articola su due serate e un pomeriggio di parole, musica e immagini. Guerra al Terrorismo, comunità afro americana, cultura Hip Hop e la possibilità di forme di politica antagonista saranno l’oggetto degli incontri e dei momenti di confronto in cui Boots Riley e u.net (autore di Bigger Than Hip Hop) interagiranno con il pubblico. Gli incontri precederanno le serate musicali e le jam in cui Boots Riley collaborerà con artisti Hip Hop italiani quali Assalti Frontali, Dre Love, DJ Fonx, Mastino e Lord Bean e con tutti coloro che si esibiranno durante l’open mic. Il tour partirà giovedì 22 marzo (dalle 22.30) dallo Spazio Pubblico Autogestito Strike di Roma per spostarsi la sera successiva – venerdì 23 marzo dalle 22.30 – a Milano presso il Centro sociale COX18 e terminare con il workshop pomeridiano del No Mama Project presso il centro sociale Cantiere di Milano (sab24marzo dalle 16.30) durante il quale Boots Riley racconterà esperienze, difficoltà nonché ‘trucchi’ dell’MCing a giovani aspiranti rapper e si esibirà in alcuni ‘acappella’.
Il Bigger Than Hip Hop Tour intende presentare personaggi divenuti simbolo della lotta e dell’arte espressa dalla comunità nera in America. La figura di Boots Riley, primo artista ad inaugurare il progetto, è particolarmente affascinante poiché oltre a scrivere i testi e produrre le basi musicali per The Coup - collaborando con artisti del calibro di Tom Morello (RATM, Audioslave), Dwayne Wiggins (Parliament-Funkadelic, the Gap Band), Toni! Tony! Toné! - è impegnato da anni in campagne politiche sia a livello nazionale che internazionale, divenendo una presenza fissa nelle campagne di protesta contro la politica dell’amministrazione Bush e la sua musica la colonna sonora della protesta contro il bombardamento dell’Afghanistan e l’occupazione dell’Iraq. Icona della scena underground californiana, personaggio rispettato nelle strade del ghetto così come nelle università, da papponi e gangster così come dagli intellettuali e accademici, Boots Riley è stato di recente premiato dal sindacato dell’AFL-CIO per il suo impegno nel “Tell Us The Truth Tour” e nella denuncia delle limitazioni alle libertà individuali, delle ingiustizie sociali e della politica repressiva instaurata dal regime di George W Bush.
Come nelle parole della canzone che introduce il suo ultimo album Pick a Bigger Weapon (Ephitaph, 2006), Obviously What we've been doing so far ain't working. (…). There ain't no spectatin. You up in this fight. Pick A Bigger Weapon – È chiaro che ciò che abbiamo fatto sino ad ora non è servito a nulla. (…) Non ci sono spettatori. Sei parte della lotta. Prendi un’arma più potente. Con Boots Riley il potere della parola è funzionale alla creazione di forme di lotta collettiva. Liriche rivoluzionarie, ironia tagliente e un beat funky: la colonna sonora del Bigger Than Hip Hop Tour.
Boots Riley: Native Son I'm a walking contradiction/Like bullets and love mixin', scrive Boots Riley in Bullets & Love, il pezzo che apre l’ultimo album del gruppo rap californiano The Coup, Pick a Bigger Weapon. Sentimenti contrastanti questi che il 36enne rapper ha sviluppato fin dalla sua adolescenza, dalle sue prime esperienze di musicista e attivista nelle strade di Oakland. I testi di Boots Riley sono intrisi di citazioni e rime che alludono esplicitamente all’ideologia marxista e a manifestazioni di dissenso violento contro l’ordine costituito – elementi del tutto plausibili per un artista che afferma di voler “distruggere il fondo monetario internazionale e l’intero sistema capitalistico”. Da un lato dunque, la radicalità dell’ideologia politica, essenziale per l’identità stessa del gruppo, dall’altro, la celebrazione della spensieratezza del vivere in cui divertimento, humor e amore rappresentano l’unica possibilità di sopravvivenza nella società contemporanea. Questa potente combinazione tra cultura di strada e militanza politica pone Boots Riley tra esponenti di maggior rilievo nell’avanguardia culturale del movimento di Liberazione nero negli Stati Uniti.
Nell’immaginario musicale e politico di The Coup non esistono celebrità del ghetto né ostentazione del lusso e beni materiali bensì solo esperienze della quotidiana lotta per la sopravvivenza che contraddistingue la vita delle comunità più depresse nelle inner cities statunitensi: vivere senza nessuna forma d’assistenza sanitaria, educazione e possibilità di mobilità sociale, lavorare al minimo salariale per la catena di fast food Mickie D, convivere in collusione diretta con il sottomondo criminale come unica possibilità di sostentamento e, naturalmente, subire le vessazioni e la brutalità della la polizia. Boots Riley sembra essere uno dei pochi artisti della scena Hip Hop a comprende e ad opposrsi alle modalità sotterranee attraverso cui il razzismo opera nella società contemporanea; scrive testi e utilizza un flow multiforme grazie al quale sia le storie di strada che le fantasie più ardite da lui raccontate – immaginare ‘5 milioni di modi per ammazzare un amministratore delegato’ o pisciare sulla tomba di George Washington, non solo sembrano ragionevoli, in alcuni casi, addirittura necessarie.
La filosofia di Boots Riley è accompagnata dall’esplosione creativa delle sue produzioni musicali. Il sound di The Coup è un mix di bassi potenti, ritmi ipnotici, sample e groove contagiosi con un sapore vintage, sapienti scratch proposti dalla giunonica DJ, Pam The Funkstress, gioia, vitalità e un forte sentimento di ribellione. Dure, taglienti, rivoluzionarie e ironiche, le rime di Boots Riley entrano nella testa degli ascoltatori con la stessa facilità con cui la musica di The Coup contagia e coinvolge i corpi dei fan in una danza di protesta, sottolineando ancora una volta come la sua arte altro non rappresenti che la diretta conseguenza della sua passione per la militanza politica.
Il rapper di Oakland, in realtà, è stato immerso nella politica sin dalla sua infanzia, i genitori infatti erano attivisti impegnati nel Movimento per i Diritti Civili, prima nella National Association For The Advancement of Colored People di Chicago, poi a Detroit e a Oakland, dove il padre collaborò anche con gli Students for a Democratic Society e il Progressive Labor Party. Sebbene il Movimento Nero fosse ormai l’ombra di quel che aveva rappresentato negli anni Sessanta e primi anni Settanta, quando Riley raggiunse l’adolescenza iniziò a frequentare i giovani che si riunivano attorno al Progressive Labor Party, diventandone in breve tempo uno dei leader giovanili a livello nazionale. L’immobilismo del Movimento e la distanza della politica dalle esigenze delle comunità povere, però, lo spinsero a cercare forme alternative per comunicare e radicalizzare la gioventù di colore. Boots Riley creò insieme ad alcuni amici l’associazione culturale Mau Mau Rhythm Collective, un gruppo di artisti che aveva come unico obiettivo il cambiamento dello status quo. L’organizzazione non ebbe lunga vita ma da quell’esperienza nacque il gruppo rap The Coup, composto originariamente da Boots Riley, E-Roc e Pam The Funkstress.
Il primo album di The Coup, Kill My Landlord (1993), così come il successivo Genocide and Juice (1994) gettarono le basi per la nascita di una leggenda della scena underground californiana ma segnarono anche l’esclusione del gruppo dai media dagli outlet commerciali che dominano l’industria dell’intrattenimento. The Coup scioccò la scena musicale dei primi anni Novanta portando sul palco la durezza e la spietatezza tipici del gangsta rap, diffondendo però un messaggio educativo, divertente e, al tempo stesso, rivoluzionario. La mancanza di visibilità fu un duro colpo per il gruppo che riuscì però a crearsi un seguito vastissimo nella Bay Area. I testi di Boots Riley furono da subito considerati ‘pericolosi’ dall’establishment: canzoni come Yet Not Free avevano la potenzialità di aizzare rivolte e violenze razziali mentre altre, come Fat Cats, Bigga Fish, ridicolizzavano tutti i valori in cui si rispecchiava l’america capitalista.
Quando la EMI comprò l’etichetta che aveva pubblicato gli album di The Coup e decise mettere da parte quel progetto, Boots Riley si ritrovò a riflettere sull’efficacia dei suoi sforzi artistici e, per un periodo, decise di abbandonare la carriera dedicandosi alla creazione di un’organizzazione politica ad Oakland, i Young Comrades, impegnati nel produrre arte che educasse e istruisse la propria gente. Invece di allontanarlo dalla musica, l’esperienza lo convinse della necessità e importanza della disseminazione di conoscenza e idee rivoluzionarie attraverso l’arte. Boots Riley iniziò a lavorare al nuovo album, Steal This Album (1998), un’esperienza complessa ed interessante per l’originalità e l’eclettismo che Boots dimostrava non solo nello scrivere rime ma anche nel produrre basi musicali utilizzando sia artisti e strumentazione live che campionatori e drum machine. L’album ebbe un grosso successo a livello commerciale andando sold out nel giro di alcune settimane ma The Coup ottennero una visibilità altissima (nel bene e nel male) solo con il loro quarto album, Party Music (2001), nella cui immagine di copertina Boots e Pam fanno saltare in aria il World Trade Center un mese prima dei tragici eventi dell’11 Settembre. La nuova polemica non riuscì, però, ad affogare nelle controversie mediatiche il nuovo album del gruppo; la produzione più brillante e matura sino ad allora, l’album che contiene alcuni dei pezzi più funky e radicali della carriera di Boots Riley: 5 Millions Way To Kill a CEO, Ride The Fence, Get Up. Sebbene Party Music ebbe una larga circolazione non fu il successo commerciale che avrebbe potuto essere nonostante la critica lo osannò e alcune riviste, tra le quali Rolling Stone e il Village Voice, lo dichiararono "miglior album rap dell’anno".
La figura di Boots Riley è una delle più complesse ed interessanti della scena Hip Hop contemporanea, divenuta una presenza fissa nelle campagne di dissenso alla politica dell’amministrazione Bush e la colonna sonora della protesta contro il bombardamento dell’Afghanistan e l’occupazione dell’Iraq. Con Pick a Bigger Weapon, il quinto lavoro del gruppo, Boots Riley ha prodotto un sound grezzo e aggressivo “più stile Funkadelic che Parliament, più Dirty Mind che Purple Rain” - in quest’occasione collaborando con artisti del calibro di Tom Morello (RATM, Audioslave), Dwayne Wiggins (Parliament-Funkadelic, the Gap Band), Toni! Tony! Toné! (Sly and The Family Stone) - e rime capaci di infiammare l’animo di migliaia di giovani in tutto il mondo.
Ascoltando la musica e i testi di Boots Riley si ha la sensazione che l’America abbia bisogno di figure del suo calibro ora più che mai! L’America ha bisogno di qualcuno che comprendendo il potere della parola sia in grado di risvegliare una lotta collettiva. Obviously What we've been doing so far ain't working. (…). There ain't no spectatin. You up in this fight. Pick A Bigger Weapon – È chiaro che ciò che abbiamo fatto sino ad ora non è servito a nulla. (…) Non ci sono spettatori. Sei parte della lotta. Prendi un’arma più potente.
altre informazioni sui THE COUP e BOOTS RILEY (in inglese, so che siete poliglotti per cui non sto a tradurvelo)(fonte: wikipedia)
BOOTS RILEY
Riley has been involved in political activism and hip hop since he was 15 years old. Since the age of 14, he has considered himself to be a communist: I think that people should have democratic control over the profits that they produce. It is not real democracy until you have that. And the plain and simple definition of communism is the people having democratic control over the profits that they create. In 1991, he and other artists founded the Mau Mau Rhythm Collective, a group set up to use the power of hip hop music to publicize other efforts and movements. The next year, Riley founded The Coup. Riley wrote and performed the music for The Simpsons episode "Pranksta Rap". Matt Selman wrote the lyrics for the songs.
HISTORY OF THE COUP
The Coup, politically radical and Marxist in their music, align themselves with other radical hip-hop groups like dead prez. Their music is characterized by electronic sounds and bass-driven backbeats overlaid by humorous, cynical and sometimes violent lyrics criticizing capitalism, American politics, prostitution, and police brutality, among other things.
The Coup's debut album was 1993's Kill My Landlord. In 1994 they released their second album, Genocide and Juice. After a four-year recording hiatus, the group released the critically acclaimed Steal This Album in 1998, with a title reminiscent of anarchist Abbie Hoffman's Steal this Book, and a stand-out single in "Me and Jesus the Pimp in a '79 Granada Last Night". The online magazine Dusted called Steal This Album "the best hip-hop album of the 1990s".
In 2001, The Coup released Party Music to widespread praise; however, in part due to distribution problems, sales of the album were low. The original album cover art depicted group members Pam the Funkstress and Riley standing in front of the twin towers of the World Trade Center as they are destroyed by huge explosions; Riley is pushing the button on a guitar tuner. The album's planned release date was just after the events of the September 11, 2001 attacks, and the cover art was withdrawn hastily. The cover art was finished in June 2001; there was no connection between the band and the attacks. The album release was held back as alternative cover art was prepared.
The attention generated to the album's cover art generated some criticism of the group's lyrical content as well, particularly the Party Music track "5 Million Ways to Kill a CEO". The song's rap includes lines like, "You could throw a twenty in a vat of hot oil/When he jump in after it, watch him boil". Conservative columnist Michelle Malkin cited the song in calling The Coup's work a "stomach-turning example of anti-Americanism disguised as highbrow intellectual expression".
On November 15, 2005, Tarus Jackson (AKA Terrance), who had joined the group as a "hype man", was shot dead during a robbery at his home in Oakland.
December 2, 2006 saw another tragedy for The Coup: About two hours following a performance at the San Diego House of Blues, the tour bus in which they were riding drove off the road and flipped over before becoming engulfed in flames. All passengers managed to climb out alive, though some were badly injured. They did, however, lose all of their clothes, computers, cash, identification, house/car keys and cell phones as well as all of their instruments and sound equipment. Since an insurance settlement is potentially a year away, they were forced to cancel the rest of their tour. They have set up a PayPal account on their MySpace page for donations.
L'ultima provocazione di Boots Riley (The Coup) all'amministrazione Bush.
Nel suo ultimo post sul blog del gruppo, Boots Riley ha reso disponibile online "Captain Sterling's Little Problem", una canzone che racconta la ribellione di un giovane soldato stanco di combattere in un conflitto senza senso e di ammazzare altri giovani soldati in una terra lontana. Il soldato vuole tornare a casa ed è disposto ad utilizzare qualsiasi mezzo necessario!
Il pezzo, registrato come parte della colonna sonora del documentario "Sir! No Sir!" di David Zieger ( www.sirnosir.com ), è ispirato a storie d'ammutinamento e ribellione reali attuate in diverse forme dai soldati americani durante la guerra in Vietnam. Lo scontento delle truppe e gli ammutinamenti e assassini d'ufficiali furono tra i fattori determinati per il ritiro statunitense dal sud est asiatico.
Ed è proprio questa l'idea di Boots Riley: scatenare quante più rivolte tra i ranghi dell'esercito statunitense in Iraq!
Esaminiamo la situazione: oltre 600.000 vittime civili e 3.100 decessi tra le fila dell'esercito statunitense. A ciò si devono necessariamente aggiungere le vittime degli eserciti dei paesi alleati. Il territorio è ostile, la popolazione pure e gli attacchi kamikaze sono all'ordine del giorno. Oggi come allora i soldati vogliono tornare a casa!
Oggi come allora la rivolta è l'unica soluzione.
Come scatenare questa rivolta?
Attraverso il potere della musica che ha una diffusione enorme tra i soldati grazie a Internet e agli mp3 player.
Ecco il piano d'azione: The Coup ha oltre 25.000 amici/fan su myspace. Cosa succederebbe se tutti scaricassero la canzone "Captain Sterling's Little Problem" e la mandassero via e-mail ad amici e parenti nell'esercito?
L'ascolto di questo pezzo potrebbe gettare i semi di una rivolta tra le fila dei militari?
.
It's a wrap then | E' deciso allora |

Sabato 17 marzo:
h.14.00 alzaia del naviglio grande, laboratorio+ jam con mastino e voltus dax ama ancora!!!dax resiste!!!
Special Guest: Militant_A, LeLe proX

SABATO 17 MARZO:
h.21.00 mc contest under 20, iscrizioni anche la sera stessa, venite puntuali che non si aspetta nessuno!!!
h.23.00 live shoWcAse:
emilietto
sberla
special guest: kiave
djs: Parro
ClickPlaza
spacial guest: Franzo -torino-
Critical Mass -night skinny-
giovedì, dicembre 13, 2007
NOMAMA JAM
DALLE 21.00 MC CONTEST
CON:
COOMING SOON
DALLE 23.00 LIVE SHOWCASE:
KINGSIZE
FUOCO NEGLI OCCHI (Bologna)
ANTICIPAZIONE DEL NUOVO DISCO DI APE
SELECTA BY DJ PARRO&CLICKPLAZA

le foto della serata(sono solo alcune delle foto, se ne volete ancora mandate un email a nomama@cantiere.org
fuoco negli occhi



contest

ape

contest

contest

pubblico

lunedì, dicembre 03, 2007
domenica, novembre 11, 2007

NOMAMA PROJECT PRESENTS:
Laboratorio di musica e cultura hiphop :
SABATO 13 GENNAIO DALLE 16.00 ALLE 19.00
LABORATORIO CON:
MASTINO, MENTAL D TEKTOR
- Free-style
Abbiamo attivato un Laboratorio autogestito
da giovani mc, od aspiranti tali...
con il supporto di NoMama project
& di mc, dj, breakers professionisti
in versione di tutors, coaches, ospiti e special guest.
Questo percorso si articola in 2 fasi :
Fase 1 :
da Gennaio a Maggio corsi settimanali anzitutto di Free-Style con crew di mc esperti da tutta Italia ma anche appena possibile di Skratching e Breaking.
Fase 2:
Dai corsi agli eventi pensati, ideati, realizzati dalla crew
protagonista dei laboratori, serate e contest anche da realizzare negli
ultimi mesi dei laboratori o da giugno in poi.
COME PARTECIPARE :
Semplicemente iscriversi ai laboratori, anche con un nikname.
La partecipazione è aperta, si può venire anche solo per una volta senza
impegno. Per dare però pieno senso al progetto chiediamo a chi vuole
partecipare di farlo con continuità sfruttando fino in fondo
questo spazio e strumento collettivo.
CHI PUò PARTECIPARE :
Come crew : ragazze e ragazzi che abbiano un minimo o zero esperienza ma
molta passione nel cantare, mettere piatti, breakkare e meno di 19 anni.
Come tutors and guests : mc, djs, breakers professionisti o navigati e
"esperti" di hiphop cultura metropolitana, forme di espressione e arte
urbana.
I Laboratori sono gratuiti.
Una minima sottoscrizione (meno di 15 euro) verrà richiesta per pagare
la messa in stampa di felpe per i partecipanti.
Il Laboratorio hip hop è un progetto aperto e libero,
contro il razzismo e la xenofobia
25 11 006

NOMAMA JAM
HIPHOP CULTURE
DALLE 21:MC CONTEST
-peso
-scacko
-wonka
-rella
-isto
-ima
-vesh
-blema
-leto
-toma
-broke
-niky
-Mr jeeno
-alcool
...
BREAKDANCE SESSION BY DJ PARRO
AT THE CONTROLS:
DJ FRANZO
CLICKPLAZA DJS
LIVE SHOWCASE
MASTINO
SETTIMA ENERGIA
SINISTRI ATOMICI
INFO:333.75.52.084
le foto della serata:
mc peso...il suo minuto

la gente prima del constest





Moreno il vincitore del constest

MASTINO
